Il Gusto delle Artiterapie

Le lettrici e i lettori della mia rubrica sanno che sono una DanzaMovimentoTerapeuta (una professionista delle Artiterapie). Chi legge un mio articolo oggi per la prima volta, se desidera conoscere queste pratiche può leggere alcuni articoli nella rubrica Benessere e Salute!

Che relazione c’è tra Gusto e Artiterapie? Bene una Buona relazione!

Nell’anno di Expo “Il Gusto delle Artiterapie. Assaggi per nutrire il corpo e l’anima!”

Le più grandi Associazioni in Italia nell’ambito delle Artiterapie, per la prima volta a Milano insieme per un grande Evento in materia di Artiterapie: più di 120 appuntamenti tra Laboratori Espressivi, Tavole Rotonde, Mostre e Spettacoli. Quattro giorni, dal 25 al 28 giugno – EXPO 2015 all’interno del calendario EXPOINCITTA’. Garibaldi, Cam Gabelle, Fabbrica del vapore, Casa del volontariato zona 1, Spazio Chiama Milano, Ciessevi, Ospedale San Paolo, e molti studi di professionisti delle artiterapie in diverse zone della città di Milano.
Tutto a ingresso libero previa conferma di partecipazione inviando una mail a ilgustodelleartiterapie@gmail.com

Perché l’Arte è Nutrimento per l’Anima e la crescita personale.

Il Programma:
Laboratori Espressivi, Percorsi di benessere, di espressività, di creatività di gruppo Ogni giorno, a partire dalle 10.00 fino a tarda sera, 120 Laboratori di Musicoterapia, Arteterapia, DanzaMovimentoTerapia, Drammaterapia aperti al pubblico. Il tema centrale per lo sviluppo di tutti i laboratori sarà quello dell’ALIMENTAZIONE e ciascun gruppo di partecipanti sarà condotto e stimolato dagli arteterapeuti a esprimersi sul proprio rapporto con il cibo e il nutrimento, utilizzando di volta in volta strumenti musicali, tecniche e materiali plastici ed artistici, percorsi teatrali o di movimento corporeo.

Ai Laboratori potranno partecipare: famiglie, anziani, gruppi di cittadini o persone singole, utenti di centri diurni disabili e psichiatrici, ragazzi di tutte le età dalla scuola materna al liceo, singolarmente o in gruppi accompagnati da educatori e animatori. Per gruppi e target speciali è necessario prenotarsi anticipatamente alla ilgustodelleartiterapie@gmail.com

Conferenze e Tavole Rotonde Momenti di scambio e riflessione aperti a operatori e pubblico centrati sul rapporto tra Cibo e Artiterapie. Un fitto programma d’incontri su tematiche di grande interesse per pubblico e operatori. Tra i temi proposti:
Artiterapie come prevenzione e cura per i Disturbi Alimentari
I Laboratori nelle scuole: esperienze di laboratori sull’alimentazione.
Il rapporto corpo – cibo – linguaggi artistici
Cibo e affetti
Il cibo nell’immaginario umano: miti, fiabe, racconti
La preparazione del cibo: relazioni umane e condivisione

Venerdì 26 giugno presso –Ospedale San Paolo Convegno su Riabilitazione dei disturbi alimentari e Artiterapie

Eventi, Mostre e Performance
Artiterapie in mostra
Il Risultato di esperienze condotte da professionisti delle Artiterapie in contesti diversi (scuole, centri disabili, centri anziani, carceri, ecc …) sul tema dell’Alimentazione, i quattro giorni di Expoincittà saranno animati anche da mostre, proiezioni, spettacoli, cui il pubblico avrà libero accesso.
I Protagonisti
Oltre 120 professionisti delle Artiterapie, medici, psicologi, educatori, artisti. L’iniziativa è sostenuta e patrocinata da Fondazione Cariplo e Comune di Milano Consiglio di Zona 1 ed è inserita nel cartellone ufficiale di Expoincittà

Le Artiterapie
Le Artiterapie sono considerate a tutti gli effetti metodologie per la crescita, il benessere delle persone, e la riabilitazione all’interno di equipe multi-professionali. Le Arti Terapie, pur avendo come obiettivo il benessere, non sono professioni sanitarie e non svolgono attività riservate alle professioni sanitarie. Il termine “terapia” è da intendersi in riferimento alla nozione estensiva di
“salute” così come formulata dall’OMS: “stato di completo benessere fisico, psichico e sociale e non semplice assenza di malattia”.
Sono praticate con singoli e gruppi di qualunque età, in situazioni di benessere e crescita personale o in situazioni di disagio psicofisico, con gruppi omogenei per difficoltà o in gruppi integrati .
Praticate in tutto il mondo da oltre 60 anni, sono riconosciute per il loro alto valore formativo e riabilitativo e sostenute da un corpus di studi che ne comprovano l’efficacia e la validità.
In Italia si sta attualmente completando l’iter di normazione della figura professionale del
Professionista delle Artiterapie.
Le associazioni professionali presenti nell’evento “Il Gusto delle Artiterapie” mantengono anche come riferimento le norme europee attualmente vigenti.

L’Intero programma: http://www.apid.it/il_gusto_delle_artiterapie/

 

Il Nutrimento per l’Anima

A due giorni da EXPO 2015, l ’Esposizione Universale sull’alimentazione e la nutrizione che l’Italia, Milano, ospiterà fino al 31 ottobre 2015, voglio stimolarvi proprio su questo tema in chiave simbolica e non solo: il nutrimento per l’anima.

Nutrire il pianeta, il cibo, sembrano temi così lontani dalla parola anima, così evanescente. Eppure credo proprio che se vogliamo portare la consapevolezza a noi stessi e ai nostri figli sul cibo, sull’alimentazione, sul nutrimento, forse dobbiamo partire proprio dalla nostra anima, dal nostro mondo interno, dal nostro essere consapevoli (carino l’articolo sul portale di Lifegate).

Thomas Moore ne “La cura dell’anima”, un testo di qualche anno fa non più in commercio,  quando parla di anima parla di entusiasmo alla vita, di profondità, di significato, e la mancanza di nutrimento dell’anima non si traduce semplicemente in un’assenza,ma in perdita dei valori, di disillusione nei rapporti interpersonali, in fame di spiritualità.

Cosa significa allora prendersi cura dell’anima, nutrire l’anima? Significa prendersi cura delle nostre case reali, prendersi cura del cibo, prendersi cura di noi. L’anima si nutre di bellezza, cibo anche per il corpo. La bellezza è di aiuto all’anima nei suoi peculiari modi di essere. La bellezza ferma la nostra attenzione. Per l’anima è importante sottrarsi alla frenesia della vita pratica per poter contemplare la realtà.

Prendersi cura dell’anima significa essere artisti nella propria casa e sul lavoro e  non è necessario essere dei professionisti per introdurre arte nella cura della nostra anima. Pensiamo ai bambini che dipingono, scrivono, disegnano tutti giorni e amano esporre i loro lavori per farli guardare (lo vediamo sui nostri frigoriferi di casa decorati dai disegni dei nostri piccoli). Ecco allora nutrire in questi mesi di EXPO la nostra anima: guardare, dare nutrimento ai nostri organi di senso, agli occhi, all’olfatto, al gusto, al tatto e all’udito. L’anima si esprime nel nostro corpo, nei nostri gesti, nell’abbigliamento, in come ci muoviamo, in come siamo fatti. Troviamo uno spazio per il nutrimento per l’anima (io vi aspetto per nutrire la vostra anima con “DanzaMovimenToterapia nutrimento per l’anima” a “Lo Spazio”).

Elena Fossati

info@lospazio.org

 

 

Terza età… Movimento e Creatività

“La vita è movimento, il movimento è vita”[1], diceva Aristotele trecento anni prima di Cristo. Eppure la nostra cultura non presta molta attenzione al “fare movimento”, al movimento in sé e per sé se non in relazione al fitness, o ad eventi patologici che necessitano un intervento terapeutico.

Il Movimento è una caratteristica dell’essere umano: la vita è movimento a partire dal primo battito cardiaco del feto nel grembo della madre. Pensiamo che la motilità fetale è riconosciuta dalla settima settimana e mezza di vita. Il movimento, il suono, il ritmo ci accompagnano dalla nascita e da prima della nascita. Accompagnano la nostra vita e la vita di tutti gli essere viventi.

Gerontologi, geriatri, fisiatri, oggi si trovano sempre più spesso a consigliare a coloro che sono entrati in questa bella età, la terza età, corsi di ginnastica dolce, fare movimento,… camminare. Ricerche pubblicate su importanti riviste mediche evidenziano quanto sia importante il movimento a tutte le età e per le persone over 65 quanto sia utile il movimento dolce, una camminata per i problemi di ipertensione, per l’artrosi, per il mantenimento di un buon tono muscolare, per la respirazione, per  il cuore,…

Io aggiungo  che per la terza età il movimento e la creatività sono due elementi di estrema importanza: il movimento per quanto scritto sopra; la creatività perché il processo creativo aiuta la persona a trovare soluzioni efficaci ed efficienti, alternative alle problematiche della vita.

Il lavoro corporeo con persone della terza età è ricco di esperienze creative: il racconto della loro vita attraverso le parole e il movimento. Il racconto di un corpo cambiato, più rugoso, meno forte, ma ricco di esperienze.

Una proposta interessante che unisce il movimento e la creatività è la DanzaMovimentoTerapia che conduce l’individuo a ri-scoprire e esprimere la propria storia corporea per poi arrivare ad esprimere se stesso/a. L’individuo si racconta attraverso le parole e poi scopre che il corpo aveva già espresso il mondo che sta dentro di noi attraverso il movimento- danza.

Troviamo quindi uno spazio per ritornare al Movimento, prestiamo attenzione al nostro movimento: camminare  e ritroviamo la nostra creatività, magari proprio attraverso la danza, il ballo e la DanzaMovimentoTerapia!

Per info: Elena Fossati info@lospazio.org

[1] Ἀριστοτέλης, Aristotéles (Stagira, 384 a.C.Calcide, 322 a.C.)

Piedi, Passi per Camminare…

Ogni volta che portiamo l’attenzione ai nostri piedi che poggiano sulla terra, sul pavimento,…noi diventiamo consapevoli e presenti a ciò che stiamo facendo: camminare. Entriamo in una sorta di presenza, meditazione camminata….

Ogni volta che camminiamo per mano, nel cerchio con la musica… Regaliamo ai nostri piedi e a noi stesse una meditazione danzata, in movimento….

Piedi, passi per camminare… Il coinvolgimento di tutti i muscoli, la coordinazione, il ritmo, il respiro….

Sabato con …. Te  per muovere i tuoi piedi, per creare passi, camminare e danzare in cerchio l’inverno….  Per la Luna della Loba… Negli ultimi giorni di inverno…. I giorni della Merla…. Quando la Giubia ….  To be continued!

 

DanzaMovimentoTerapia: un approccio al movimento che guarda alla nostra creatività.

Noi siamo movimento, fin dal grembo materno.

Il movimento ci caratterizza: riconosciamo una persona molto spesso da come cammina, da come si muove, dai suoi gesti!

La creatività ci permette di risolvere i problemi della quotidianità in modo originale, intuitivo, creativo appunto: per esempio quando non troviamo una soluzione razionale a un problema!

La Danza: cosa è la danza? È un’arte che si attua attraverso il movimento! La pittura è un’arte che si esprime attraverso il colore … Possiamo quindi dire che quando esprimiamo la nostra creatività, il nostro mondo interiore, attraverso il movimento creiamo una danza!?!

Noi siamo abituati, ormai da molti anni, secoli, a pensare alla danza come al balletto, a qualcosa di coreografico. Eppure la danza, come mezzo di espressione creativa, ci appartiene: l’uomo, la donna da sempre hanno avuto bisogno di danzare. Se vi capita di andare in Val Camonica, andate a visitare il parco di opere d’arte a cielo aperto, i graffiti, dove c’è anche una scena di danza e che non è la danza che siamo soliti apprezzare.

L’Associazione professionale che in Italia tutela i DanzaMovimentoTerapeuti avrebbe così potuto chiamare questa modalità DANZA MOVIMENTO CREATIVO, dopo le mie affermazioni, invece ha mantenuto il termine TERAPIA, dalla parola inglese “DanceMovementTherapy”.

Perché allora terapia? Pensate che l’uso della danza come rituale terapeutico risale ai primordi della storia umana: ricordiamo gli sciamani e gli uomini-medicina che conducevano danze e rituali terapeutici o di buon auspicio presso le comunità tribali nel mondo ed in particolare nei villaggi dei nativi americani, o se qualcuna di noi ricorda più recentemente la “Taranta”, la “Pizzica” (non solo come balli tradizionali, ma proprio come rituali terapeutici).

Cosa è terapia e terapeutico? Una medicina che ci fa stare bene… Un trattamento, massaggio,… Insomma qualcosa che ci riporta in Salute, che aiuta la nostra salute, che ci fa stare bene (oserei dire in senso lato … magari non per forza ci deve guarire,… ma ci aiuta).

La DanzaMovimentoTerapia aiuta persone adulte e bambini a stare meglio con il proprio corpo, a conoscere il proprio corpo attraverso il movimento; aiuta ad esprimere le proprie emozioni attraverso il movimento (a volte facciamo fatica a parlare delle nostre emozioni). Aiuta a ritrovare la creatività che appartiene a tutti noi e non solo agli artisti o ai bambini.

Viene utilizzata spesso a fianco di percorsi di cura e riabilitazione in psichiatria, in neurologia, in oncologia,… proprio perché come attività aiuta la persona a prendersi cura e a ritrovare il proprio corpo e il proprio movimento.

Viene utilizzata con i bambini/e a scuola, o quando ci sono alcune problematiche perché attraverso l’espressione creativa il bambino è facilitato a scoprire e a dare un nome alle parti del corpo, alle emozioni, ai concetti!

In Italia si parla di DanzaMovimentoTerapia fin dagli anni settanta, ma è una metodologia spesso confusa con altre pratiche e metodi.

Vorrei concludere con le parole che si ritrovano nel sito dell’Associazione Professionale dei DanzaMovimentoTerapeuti Italiani www.apid.it , perché come dico sempre è importante essere tutelati quando intraprendiamo un percorso, andiamo da un professionista, qualsiasi esso sia (chiedete sempre la sua formazione e informatevi!)

“La DanzaMovimentoTerapia, che si collega idealmente ad antiche tradizioni nelle quali la danza era un mezzo fondamentale nelle pratiche di guarigione, ripropone negli attuali contesti clinico-sociali le risorse del processo creativo, della danza e del movimento per promuovere l’integrazione psicofisica e relazionale, il benessere e la qualità della vita della persona. Associata di frequente con altre forme di cura, la DanzaMovimentoTerapia trova applicazione nel trattamento dei numerosi disturbi psichiatrici: dalle psicosi ai disturbi d’ansia e dell’umore, dalle malattie psicosomatiche ai disturbi del comportamento alimentare e alle tossico dipendenze. La DanzaMovimentoTerapia è inoltre una collaudata modalità di approccio a diverse forme di handicap fisico, psichico e sensoriale. Al di là della dimensione terapeutica e riabilitativa, la DanzaMovimentoTerapia esprime anche competenze e tecniche rivolte allo sviluppo delle risorse umane, alla prevenzione del disagio psicosociale, alla formazione e al lavoro educativo. Nei più diversi contesti pubblici e privati (centri diurni, unità riabilitative, comunità terapeutiche, centri socio-educativi, ospedali, studi professionali, carceri, scuole, consultori,…), la DanzaMovimentoTerapia ha trovato terreno fertile per un lavoro basato sull’unità mente-corpo-relazione che incontra immediatamente il bisogno di salute della gente.”.

Io nel mio piccolo porto la DanzaMovimentoTerapia nelle scuole, in centri psichiatrici, svolgo incontri per la terza età; incontri individuali per bambini e adulti con problematiche psico-emotive, psico-somatiche, psico-corporee. Inoltre  conduco incontri per donne (soprattutto) che usano la DanzaMovimentoTerapia come spazio di tempo libero per muoversi, danzare liberamente, conoscersi meglio, essere creative in modi diversi e condividere le proprie emozioni!

Alcuni video:

https://www.youtube.com/watch?v=Gt9OvodlVVw

https://www.youtube.com/watch?v=PJ0cEAtkADk&list=UU1440UVQYgeV6lVZRer1OMA

DANZE IN CERCHIO SACRE E MEDITATIVE

Settimana scorsa parlando dei fiori di Bach ho introdotto le danze in cerchio sacre e meditative (forse avete visto il video). Cosa sono?

Ecco allora un breve articolo tratto dal mio libro “Ascolto! Dunque sono” (edito da ilmiolibro.it), ma se volete saperne di più potete venire a danzare con me oppure leggere i libri di Joyce Dijkstra e di Alba Naccari.

La danza pone delle domande
al mio corpo
ed il mio corpo
risponde
-Anastasia Geng-[1]

Fin dall’antichità l’uomo ha danzato per ringraziare il proprio Dio, per ringraziare la Grande Madre, la Natura, per allontanare il dolore della morte di un proprio caro, ha danzato come preghiera, ha danzato per esorcizzare le proprie paure; l’uomo/la donna hanno danzato da soli o in gruppo. La danza ha avuto un ruolo sacro[2] all’interno della vita di una persona, di un clan, di un popolo, di qualsiasi cultura, tradizione, religione.

In questo breve approfondimento sulla danza sacra non parlerò del fondatore delle danze sacre, “Danze Meditative”, Bernard Wosien, un danzatore prussiano (morto nel 1986), ma descriverò le  possibilità  che la danza sacra/meditativa offre: il rapporto con il movimento, l’esperienza del proprio corpo, la comunicazione con gli altri che danzano insieme a te …. la possibilità di pregare e di ascoltare il proprio mondo fisico, emotivo, spirituale senza l’uso della parola, ma con una “semplice” danza che va nello spazio tridimensionale come tutta la creazione; passi che creano simboli, come il cerchio, la croce, il labirinto,…. e simboli che parlano all’uomo.

Oggi molti apprezzano le danze in cerchio (tradizionali e sacre) come esperienza non-verbale, ma credo che ci siano altri aspetti in esse a patto però che non si pretenda di capire fino in fondo la danza in cerchio da un punto di vista strettamente razionale.

Come professionista DanzaMovimentoTerapeuta (per saperne di più www.apid.it) sono consapevole che la danza favorisca alcune dinamiche (motorie, psicomotorie, fisiche, psicologiche,…). Considerando che le danze in cerchio e le danze meditative sono sempre più conosciute e diffuse, penso che sia utile notare che:

la forma del cerchio è un antichissimo simbolo ;

imparare a sentire e seguire il ritmo ha un effetto terapeutico;

esiste una forte risonanza tra ritmi di danza e ritmi biologici;

tutte le persone insieme condividono il desiderio e l’esigenza di un contatto che si realizza nelle danze in cerchio sia nel linguaggio non verbale che in quello verbale;

non c’è bisogno di avere esperienze di danza;

le danze in cerchio possono essere un veicolo simbolico per le emozioni dei partecipanti, guidati da un conduttore preparato;

Le danze sacre ci consentono di collegare corpo- mente-anima permettendo a ciascuno di noi di entrare in contatto con il proprio io più profondo.

Le danze sacre, meditative, tradizionali non sono terapia, ma è comunque chiaro che hanno effetti “terapeutici”: la danza tocca livelli profondi e porta cambiamenti.

labirinto di lucca

La musica, i passi, i gesti, il cerchio, le pause, simbolizzano la vita, le fatiche, le gioie, i ritmi della vita. Le coreografie sono in cerchio, con i passi è possibile creare un labirinto, una spirale, una croce: quando lavoriamo con questi antichi simboli, liberiamo il loro potenziale spirituale, la loro energia. E, come le danze, i simboli possono avere sulle persone un effetto molto differente, perché le nostre esperienze sono individuali. Il simbolo contiene tutta la verità, non solo la parte che vedo o che voglio vedere. E’ molto bello vivere il linguaggio profondamente curativo ed olistico delle danze.

E come diceva Danny De Vito in “The Big Kahuna” :

“… Balla! Anche se il solo posto che hai per farlo è il tuo soggiorno…”.

Magari non saranno danze sacre e tradizionali

e saranno balli di gruppo o altro…

Ma Balla!


[1] Docente di Danze in Cerchio e danzatrice di origine Lettone ha collegato le danze ai fiori di Bach.

[2] Mircea Eliade, in un Discorso pronunciato al Congresso di Storia delle religioni di Boston il 24 giugno 1968,

definisce: “Il sacro è un elemento della struttura della coscienza e non un momento della storia della coscienza. L’esperienza del sacro è indissolubilmente legata allo sforzo compiuto dall’uomo per costruire un mondo che abbia un significato.”