Lunedì 6 novembre con la pratica meditativa ho onorato il vuoto…
Sabato 11 novembre (a “Lo Spazio”) nel cerchio di danze meditative sono entrata nel buio per fare nascere la luce (se vuoi comprendere cosa sono le danze meditative, una forma di meditazione in movimento, clicca qui
John O’Donohue poeticamente:
Darkness is one of our closest companions. It can never really surprise us; something within us knows the darkness more deeply that it knows the light. The dark is older than the light. In the beginning was the darkness. The first light was born out of the dark.
Traduzione:
L’oscurità è una delle nostre compagne più vicine. Non potrà mai davvero sorprenderci; qualcosa dentro di noi conosce l’oscurità più profondamente di quanto conosca la luce. Il buio è più antico della luce. In principio era l’oscurità. La prima luce è nata dal buio.
Le celebrazioni di questa stagione provengono da un luogo sacro: novembre ci ha portato a celebrare, nella nostra tradizione, i santi e a onorare i morti. Novembre ci porta dentro nel buio. Diverse mitologie ci aiutano a riflettere su questo tema: il buio e il ritorno della luce, la nascita di un nuovo ciclo.
Nella danza meditativa c’è sempre un centro con candele e “offerte antiche con profonde proprietà curative”: parole sagge, pietre, essenze.
Con le danze meditative guardiamo alle stelle, per una guida.
Gli angeli si avvicinano e noi danziamo con loro.
Ho danzato sostenuta e accompagnata dal cerchio, con semplici passi e gesti evocativi.
Con un mantra sono scesa nel profondo e ho portato il mio sguardo alle stelle.
Il corpo è saggio è arrivato prima della mia mente.
Ora do spazio ai miei pensieri lasciando andare ciò che non serve più.
#Buonigiorni e ci vedremo a dicembre per celebrare un tempo sacro: Natale, il solstizio, il ritorno della Luce.
Elena