Tai Chi: un’intervista

Sono qui con il dottor Eugenio Segreti, esperto di Tai Chi, disciplina che pratica, anche come maestro, da parecchi anni.

Elena: da quanti anni pratichi il Tai Chi e come mai ti sei avvicinato a questa pratica? 

Eugenio: Mai dire l’età… -sorride- da più di 20 anni. L’incontro con il Tai Chi è stato apparentemente casuale, anche se il Taoismo sostiene che nulla avviene per caso!  Da tempo coltivavo l’interesse per la cultura orientale, ma avevo sviluppato e approfondito solo l’aspetto intellettuale. Il Tai Chi permette di mettere in atto, attraverso il corpo e in modo profondo, il sapere accumulato. 

Se l’intelletto (il Verbo) non si incarna, tutto il sapere è praticamente inutile.

Elena: questa pratica è solo un’attività di tempo libero e sport, oppure ha in sé qualcosa d’altro? 

Eugenio: Chi pratica il Tai Chi lo fa per passione perché percepisce che ne ricava un benessere psicofisico tangibile. Se non scatta la passione lo si abbandona. Certamente non è un passatempo, ma è un percorso di crescita.

Elena: Chi può praticare questa disciplina?

Eugenio: Tutti possono praticare il Tai Chi, non ci sono limiti di età, ma più precocemente si inizia… Ogni settimana con il mio gruppo pratichiamo e il gruppo è composto da persone con età diverse e con esperienze di pratica diverse… 

Il Tai Chi è una pratica unica nel suo genere che unisce corpo, mente e spirito e dietro c’è la presenza di una delle più antiche filosofie… 

Elena: Grazie Maestro! Potremo ascoltare un tuo intervento al Festival del Tai Chi all’interno di Officinalia a Belgioiso nei prossimi giorni. Per chi fosse curiosa/o:

Taiji Festival

Oppure scriva nella sezione commenti del nostro blog.

Risponderemo alle vostre domande e richieste! 

A presto per praticare insieme!

Elena Fossati

“Lo Spazio”

Una risposta a “Tai Chi: un’intervista”

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