Dicembre è per noi: #Lovingkindness

#Lovingkindness si riferisce ad un atteggiamento di buona volontà, augurando sinceramente che gli altri e noi stessi siano felici. Molti di noi lo sperimentano spontaneamente nelle nostre relazioni più amorevoli, anche con i nostri animali domestici o con bambini piccoli.
Ed è anche qualcosa che possiamo coltivare attraverso la pratica ripetuta. Un modo efficace per farlo è attraverso ciò che gli operatori della consapevolezza spesso amano chiamare la meditazione di “amorevolezza”.
Quando osserviamo le cose dentro di noi o intorno a noi che non ci piacciono, tendiamo a reagire emotivamente a loro. Sfortunatamente queste reazioni negative e spesso arrabbiate tendono a rinforzare i circuiti neurali che li hanno generati. La tendenza a fissare l’attenzione su cose che percepiamo come negative, a scapito di notare altre cose, è ciò che gli psicologi chiamano “pregiudizio della negatività”. Pertanto la meditazione sul benessere amorevole è un modo efficace per riprogrammare la reattività intrinseca del cervello e il pregiudizio della negatività. A volte viene chiamata meditazione “Metta”, ma molte persone si riferiscono ad essa come a “inviare pensieri gentili”, che è ciò che effettivamente comporta.
La meditazione della Lovingkindness ha una serie di effetti positivi. Si traduce in emozioni positive, come l’amore, la gioia, la contentezza, la speranza e il timore reverenziale. Ciò a sua volta stimola il rilascio dell’ossitocina (come con l’auto-compassione e qualsiasi pratica che evoca stati mentali positivi) e porta a maggiori risorse personali come consapevolezza, scopo, sostegno sociale e soddisfazione della vita). Ciò si traduce anche in una riduzione delle emozioni negative come la depressione, oltre a una diminuzione dei sintomi della malattia.
Considerando che la #consapevolezza consiste nel mettersi maggiormente in contatto con le cose nel modo in cui sono, la meditazione sul benessere amorevole riguarda deliberatamente la coltivazione di uno stato mentale positivo. A volte le persone trovano che si tratti di una strana pratica, specialmente se non sono abituate a esprimere desideri positivi o a relazionarsi con se stessi e gli altri in quel modo.
Ma l’amorevolezza è in realtà una qualità intrinseca della presenza mentale. Quando siamo veramente presenti con noi stessi e gli altri, liberi dalla reattività e dai giudizi della modalità predefinita, sperimentiamo spontaneamente la benevolenza.

Potresti provare la meditazione amorevole….

Buon Natale!
Elena Fossati
“Lo Spazio”

N.B. E prestissimo Marta e il tempo dell’Abete!

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